Questo progetto è nato dal viaggio in Malawi. Avevo organizzato una mostra fotografica per promuovere il viaggio Equo e Solidale da cui ero appena tornato, qualcuno l’ha vista e ha pensato che potessi essere la persona giusta per fotografare il progetto di Seda. Seda è una ragazza turca che studia Belle Arti a Firenze, in capo a quindici giorni sarebbe partita per la Cappadocia e le serviva un fotografo.
Sono stato ospite dei suoi genitori che mi hanno praticamente adottato e ci hanno messo a disposizione l’automobile. Avevamo una settimana per trovare la location, lavorare sui dettagli tecnici del progetto e fotografarlo.
La difficoltà maggiore che ho affrontato è stata la scala: con i Camini delle Fate come sfondo, una persona rischia di essere troppo piccola. Una volta individuato il posto abbiamo passato la mattinata a fare delle prove, ma non c’era niente che mi convincesse in quello che facevo. Abbiamo staccato tardi per andare a pranzo e avevo la testa che fumava, anche per colpa del caldo.
E’ stata una pausa molto lunga perchè i turchi sono come gli italiani, piace a tutti stare a tavola a chiacchierare. Quando siamo tornati il sole filtrava da un foro del Camino e ho deciso di sfruttarlo per fare praticamente tutte le foto che ci servivano.
Il resto della settimana l’abbiamo passata in macchina, in mongolfiera e a cavallo tra i Camini delle Fate, dall’alba al tramonto, cantando e godendo dei numerosi doni della Cappadocia.
Ci sono tornato l’anno dopo per fotografare il matrimonio della sorella di Seda, ci tornerò quest’anno per il matrimonio di Seda.